"La genetica conferma poi che gli umani generalisti successivi si sono mescolati tra loro: una prima, presunta ibridazione tra erectus e denisova; una seconda tra sapiens e neanderthalensis, più di 200.000 anni fa nel Levante; una terza in Eurasia, circa 50.000 anni fa tra gli ultimi neandertal e i sapiens, e tra denisoviani e neandertaliani in Asia settentrionale. Alla faccia delle idiozie razziste sulle “razze pure”, le popolazioni originali, a loro volta discendenti da ondate migratorie precedenti, si uniscono alla biologia e alla cultura della nuova forma generalista che tende a farsi maggioritaria conservando molti dei vecchi geni e dei tratti culturali vantaggiosi ed eliminando quelli che ostacolano la riproduzione: i tratti biologici e culturali della popolazione immigrata, demograficamente dominante, prendono gradualmente il sopravvento su quelli della popolazione locale, derivata da ondate precedenti, senza che tutti i tratti di quest’ultima scompaiano completamente. Ecco perché noi eurasiatici abbiamo tra l’1 e il 3 per cento di DNA neandertaliano, bagaglio utile che ci ha dotato di una maggiore resistenza al freddo, di un metabolismo efficace dei grassi e così via".